venerdì 30 novembre 2012

Hunter "Patch" Adams

"Sappiamo tutti quanto sia importante l'amore, eppure, con quale frequenza viene provato o manifestato veramente?
I mali che affliggono la maggior parte dei malati, come la sofferenza, la noia e la paura, non possono essere curati con una pillola.

I medici devono curare le persone, non le malattie"


Un po di storia
La sua scheda personale della scuola di medicina riporta che Hunter 'Patch' Adams venne bocciato per 'eccessiva gaiezza'. Un tutor universitario una volta gli disse che "se voleva fare il clown doveva andare a lavorare in un circo".
Patch di fatto voleva diventare un clown. Ma desiderava anche fare il medico. Riuscì ad esercitare entrambe le professioni combinando alcuni aspetti molto diversi della sua personalità. L'incredibile storia di Patch, che lo ha visto sia paziente che'medico di un istituto per malattie mentali, celebra il trionfo di un brioso individuo e dei suo inarrestabile tentativo di perseguire un sogno idealistico.

“Patch è un personaggio strano e anomalo, semplicemente incredibile", osserva Robin Williams. "Indossa coloratissime camicie a fiori e una cravatta che, all'occasione, può anche emettere dei suoni. E' un eccentrico, ma anche un medico che esercita la professione con passione e dedizione. Non ha mai voluto entrare a far parte del sistema, piuttosto voleva crearne uno nuovo".
"Patch è una sorta di guaritore che cerca di scoprire come funzionano i pazienti. Che cosa gli piace? Cosa li stimola? Quali sono le loro passioni? Realizzare le fantasie dei pazienti può aumentare i valori delle loro endorfine e il loro desiderio di rimettersi", racconta il regista Tom Shadyac.

Patch Adams decise di diventare medico quando, ancora adolescente, venne ricoverato in un istituto per malattie mentali perché soffriva di depressione. Frequentò il Medícal College of Virginia verso la fine degli anni '60 e i primi '70. Dopo la laurea fondò il Gesundheit: Institute, che sosteneva la necessità di un approccio alla medicina più olistico e personalizzato. Dopo un'iniziale resistenza dell'opinione pubblica, verso la metà degli anni '80 la sua clinica poco ortodossa ha cominciato a ricevere una grande attenzione da parte dei media.
Nel 1993, Adams ha scritto un libro sul suo lavoro di medico, nel quale spiegava le ragioni delle strane prescrizioni ispirate allo humour e i motivi che lo spingevano a travestirsi da gorilla, a riempire una stanza di palloncini o una vasca da bagno di tagliatelle per strappare un sorriso, per instaurare un contatto spirituale con un paziente, o semplicemente per donargli un momento di piacere.

"Ho sempre pensato che fosse strano e triste il fatto che le persone non abbiano alcun problema a comportarsi in modo rabbioso o burbero, ma che siano imbarazzate dal dover mostrare sentimenti positivi", spiega Patch. "Sappiamo tutti quanto sia importante l'amore, eppure, con quale frequenza viene provato o manifestato veramente? I mali che affliggono la maggior parte dei malati, come la sofferenza, la noia e la paura, non possono essere curati con una pillola".
Impiegando metodi non convenzionali e strambe sorprese per alleviare l'ansia dei pazienti e agevolare la loro guarigione, Patch ha aiutato a diffondere la teoria, allora appena agli inizi, che i medici dovrebbero curare le persone e non le malattie. Egli sosteneva che la compassione, il coinvolgimento e l'empatia sono di aiuto ai medici quanto i medicinali innovativi e i progressi tecnologici. Un'opinione radicale, oggi come allora.

"Patch è stato fatto rientrare nella categoria degli illusi. E' stato definito un nuovo Don Chisciotte", osserva Williams. "Ma la gente ha apprezzato la sua dedizione, il suo impegno e la sua intelligenza. Non lotta contro i mulini a vento, fa tutto quello che è necessario ad aiutare le persone".
Il film mostra come all'inizio pochissimi altri condividano la filosofia di Patch. Il preside della facoltà, il dottor Walcott, si oppone con fermezza ai suoi metodi, mentre Mitch (Philip Seymour Hofthian), il suo compagno di stanza, non lo ritiene altro che un babbeo rimasto bambino.

"Mitch è messo sotto pressione dalle aspettative dei genitori e dal pensiero di doversi misurare con l'idea che la sua famiglia ha dei successo", spiega Hoffinan. "Ha l'acqua alla gola e non ha tempo, né pazienza, per chiunque non prenda la vita con la sua stessa serietà. Vede Patch vestito in modo strano, senza alcuna apparente preoccupazione, e prova immediatamente dell'astio nei suoi confronti. Mitch è convinto che il suo collega non sia adatto all'ambiente medico".
L'entusiasmo di Patch contagia comunque una cerchia molto ristretta di persone, fra le quali l'infermiera Joletta (Irma P. Hall), che chiude un occhio quando Patch effettua i suoi giri di visite non autorizzati, e i compagni di corso Truman (Daniel London) e Carin (Monica Potter).

"Truman è un po' un fifone. Teme di essere rimproverato e la ferma volontà di Patch di assumersi dei rischi e combattere l'autorità lo mette in soggezione", spiega London. "Ammira veramente ciò che quest'uomo rappresenta e la considerazione che egli ha per elementi intangibili fondamentali quali la comunicazione e l'apertura.
Il Gesundheit Institute, una clinica non convenzionale nella quale i pazienti incontrano non solo un medico ma anche un amico, rappresenta il compimento dei sogno che Patch Adams ha sempre lottato per realizzare.
"L'assistenza medica è sempre più automatizzata. E' diventato un business", spiega Robin Williams. "Le persone hanno sempre meno contatti con i medici e gli infermieri, Il mio personaggio invece rifiuta di perdere la fiducia nell'importanza delle maniere gentili. E' quel tipo di medico la cui sola presenza fa star meglio".

"Oggi sappiamo tutto sulle endorfine e sull'importanza che la mente esercita nel processo di guarigione. Questa consapevolezza non esisteva ancora negli anni '60 e '70, quando Patch ha delineato la propria filosofia."

Penso Che Patch Adams, per le sue azioni, per le sue parole, per la sua terapia possa essere annoverato anche come un'esponente dell'antipsichiatria, e la sua terapia del sorriso, clownterapia dovrebbe entrare a pieno titolo nella corsia degli ospedali e degli ambulatori medici.
Un abbraccio

giovedì 29 novembre 2012

PREGHIERA PER IL 2013



Signore, dammi una buona digestione
e anche qualcosa da digerire.
Donami la salute del corpo col
buonumore necessario per mantenerla.
Donami un’anima che non conosca la noia,
i brontolamenti, i sospiri e i lamenti, e non
permettere che io mi crucci eccessivamente
per quella cosa troppo invadente che si chiama “io”.
Signore, donami il senso dell’umorismo.
Concedimi la grazia di comprendere uno scherzo
affinché nella vita conosca un po’ di gaiezza
e possa farne parte anche agli altri. Amen

Preghiera composta da San Tommaso Moro (1478 – 1535)

AUGURI A TUTTI
PER UN SERENO E SORRIDENTE NATALE 2012
E PER UN ALLEGRO E FELICE 2013
(…è importante pensare positivo e crederci!!!) 

RIFLESSIONI

DIO CREO’ LA RISATA
 
“TRISTEZZA E MALINCONIA FUORI
DA CASA MIA” e “UNO SPIRITO
ALLEGRO RAGGIUNGE PIU’
FACILMENTE LA PERFEZIONE
CRISTIANA, DI QUANTO NON FACCIA
UNO SPIRITO MELANCONICO”  
San Filippo Neri (Patrono dei giovani e
degli umoristi)

domenica 25 novembre 2012

Pensieri Semplici per superare i momenti di crisi

Nessuno percorre il lungo viaggio della vita senza perdere una persona amata, affrontare difficoltà apparentemente insormontabili, incorrere in fallimenti e commettere errori colossali. Ma questi momenti bui e di estrema difficoltà ci aiutano a diventare persone più forti e spesso rappresentano un’occasione importante per muoverci verso nuove opportunità di crescita e di felicità. Pensieri semplici [...]
Nessuno percorre il lungo viaggio della vita senza perdere una persona amata, affrontare difficoltà apparentemente insormontabili, incorrere in fallimenti e commettere errori colossali.
Ma questi momenti bui e di estrema difficoltà ci aiutano a diventare persone più forti e spesso rappresentano un’occasione importante per muoverci verso nuove opportunità di crescita e di felicità.
Pensieri semplici per superare i momenti di crisi – Ecco alcune delle semplici ma importanti lezioni:
1. Tu non sei ciò che ti è accaduto nel passato. – Non importa quanto disastroso sia stato il tuo passato: il tuo futuro è ancora una tela immacolata tutta da dipingere. Tu non sei le tue vecchie abitudini. Tu non sei i tuoi fallimenti del passato. Tu sei soltanto ciò che pensi di essere in questo momento. Tu sei soltanto ciò che fai in questo preciso istante.
2. Focalizzati su ciò che hai, non su ciò che ti manca. – Hai un’infinità di cose di cui poter essere grato. Il meraviglioso universo che ti circonda, l’aria fresca, le persone intorno a te, i tanti piccoli momenti di gioia che ogni giorno è in grado di regalarti. A volte è necessario lasciare andare ciò che si è perso e concentarsi su tutto ciò di prezioso che ci rimane.
3. Affrontare i problemi è parte naturale del processo di crescita. – Vivere e crescere significa soprattutto fronteggiare problemi e difficoltà inaspettate. Si può restare senza lavoro, ci si può ammalare, si possono perdere persone care. Queste situazioni drammatiche rappresentano l’opportunità per diventare più forti, il dolore ci tempra per affrontare il futuro con maggiore solidità e rinnovata energia.
4. I momenti bui sono parte inevitabile dell’esistenza. – Nessuno ti richiede di fingere di essere forte o di ripetere agli altri che va tutto bene. Non devi preoccuparti di ciò che pensano le altre persone – se senti il bisogno di piangere, fallo senza vergogna… nel corso di un’intera esistenza ciascuno di noi versa la propria buona dose di lacrime. Prima lo farai e prima tornerai a sorridere.
5. La vita è fragile, breve e può cambiare rapidamente. – E’ una verità ovvia, palese, certamente scontata, ma a volte è opportuno ribadirlo: potrebbe non esserci un domani. Allora ricorda sempre che ogni istante è un dono meraviglioso. Assicurati di fermarti ogni tanto per apprezzare ciò che hai. Non sprecare il tuo tempo su cose inutili. Utilizzalo, al contrario, su cose che ti conducono verso la direzione in cui vuoi andare.
6. A volte fallirai. – Prima accetterai questa verità, prima riuscirai a rimuovere i tuoi blocchi e a superare le tue paure. Non potrai mai essere sicuro al 100% che quello che stai facendo funzionerà, ma potrai essere sempre sicuro al 100% che senza provarci non riuscirai mai a raggiungere i tuoi traguardi. Prova, sbaglia, riprova e sbaglia ancora. E riprova. Presto o tardi otterrai il tuo premio.
7. Hai la capacità di creare la tua felicità. – Puoi decidere di giocare il ruolo della vittima, puoi decidere di lamentarti o di continuare a colpevolizzarti per gli errori del passato. Oppure puoi fare una scelta differente: puoi decidere di essere felice. Il sorriso è una scelta, non un miracolo. Non aspettare che la felicità ti arrivi con la conquista di un traguardo, di una persona o di un oggetto. La vera felicità viene da dentro di te.
8. Non rendere un problema più grande di quanto sia in realtà. – Non lasciare mai che una singola nuvola offuschi il cielo della tua serenità. C’è sempre un’area della tua vita su cui il sole continua a splendere. Ricordati di osservare la realtà da diverse prospettive, non ingigantire i problemi, impara a percepirli e a valutarli per quello che sono e a individuarne i modi per superarli.
9. Le cose cambiano, ma il sole ogni mattino risorge. – La cattiva notizia è che nulla dura per sempre. La buona notizia è che nulla dura per sempre. Afferrato il concetto? Ogni dolore, ogni momento difficile presto o tardi apparterrà al passato. Nulla è permanente: nei periodi più bui ricorda sempre che la luce presto tornerà a splendere nuovamente sul tuo cammino.
10. Ama te stesso. – Uno degli errori più frequenti che commettiamo nel corso di una vita è quello di essere talmente presi dai nostri pensieri e dai nostri problemi che non riusciamo a ritagliarci il giusto tempo da dedicare alla cura e all’amore di noi stessi. Troppo spesso ci rimproveriamo, ci colpevolizziamo per gli errori fatti, a volte arriviamo perfino ad odiarci. Cambia rotta, inizia ad amarti, è il regalo più bello che puoi fare a te stesso.
11. Non sei solo. – Le altre persone sono sempre più vicino a te di quanto tu possa pensare. I tuoi amici, la tua famiglia, spesso anche dei semplici conoscenti o addirittura degli sconosciuti, sono pronti a tenderti la mano e ad aiutarti. Le altre persone hanno i tuoi stessi sogni, vivono i tuoi stessi drammi e portano nel loro cuore le tue stesse speranze.
12. E’ meglio essere feriti dalla verità, piuttosto che essere confortati da una menzogna. – Devi imparare ad osservare la realtà per quello che è oggettivamente, non per come avevi sperato, desiderato o atteso. Affrontare la realtà, anche quando è dura e difficile da digerire, ti consente di porre le basi per ripartire e iniziare a costruire un futuro ricco di nuove opportunità.
13. Ridere è spesso la migliore delle medicine. – Inizia a ridere di te stesso. Prova ad individuare il lato ironico di ciascuna situazione. L’ottimismo è un magnete che attrae la felicità. Torna bambino, non vergognarti di ridere, non prenderti troppo sul serio e comincia a divertirti. La vita è un gioco meraviglioso che non merita di essere sopraffatto dalle preoccupazioni.
14. Non puoi controllare tutto quello che ti accade. – Inevitabilmente, molti aspetti e numerosi eventi della nostra esistenza sfuggono completamente al nostro controllo. Preoccuparci o lamentarci diventa in questi casi, nella migliore delle ipotesi, una completa perdita di tempo. Ricorda sempre però che di fronte a un evento su cui non hai controllo tu hai sempre la possibilità di decidere come reagirvi, sia a livello pratico che, ed è ciò che più conta, a livello mentale.
15. Ogni difficoltà presenta degli aspetti positivi. – Ogni situazione è una medaglia che presenta sempre due facce contrapposte. Anche la circostanza più gioiosa spesso presenta aspetti amari o dolorosi. Allo stesso modo, ogni situazione negativa reca in sé elementi positivi, che spesso non sono di facile e immediata individuazione, ma che a ben guardare sono sempre presenti sotto forma di opportunità e nuove occasioni da sfruttare.
16. Hai sempre una scelta. – Non importa di cosa si tratta, hai sempre a disposizione una scelta. Se non hai la possibilità di cambiare qualcosa, hai comunque sempre la possibilità di cambiare il modo in cui pensi a quella cosa. Hai sempre la possibilità di vedere una crisi come l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo, come l’occasione per trasformare un problema in una splendido momento di crescita.
17. Dai agli altri la possibilità di aiutarti. – Non sei solo. Apri il tuo cuore alle persone vicino a te, non aver paura o vergogna a mostrarti vulnerabile. Chi è intorno a te è molto più pronto e disposto ad aiutarti di quanto tu possa pensare. Non sempre gli altri saranno in grado di toglierti dai guai o di risollevare il tuo umore, ma porteranno sempre calore, conforto e una luce nuova nella tua vita.
18. Un nuovo inizio è sempre possibile. – A volte può essere utile ripetere a te stesso: “Caro, Passato, grazie per le lezioni di vita che mi hai insegnato, ora è tempo di lasciarti. Caro Futuro, sono pronto, sto arrivando!”. Ogni giorno è un nuovo inizio. Ogni mattino quando ci svegliamo è il primo giorno del resto della nostra vita.Ogni istante è un’occasione meravigliosa per iniziare a costruire un futuro radioso.

sabato 24 novembre 2012

Elisa

Io ho iniziato con i farmaci che avevo 14/15 anni (adesso ne ho 30), la prima diagnosi che mi fecero (all'istituto stella maris di Pisa) era di depressione in comorbilità con la bulimia. La Bulimia era vera e reale, la depressione è difficile dirlo, perchè soprattutto nell'adolescenza si corre il rischio di scambiare semplici stati d'animo per patologie...Comunque, li mi ero trovata  abbastanza bene, la psichiatra che mi seguiva si è comportata onestamente e l'antidepressivo che prendevo non era devastante. Poi sono diventata maggiorenne e mi hanno "scaricato" perchè quel centro era solo per l'età evolutiva. Mi sono ritrovata persa, ho smesso i farmaci e le mie condizioni sono peggiorate. Ho tentato vari percorsi privatamente, ma non sono riuscita mai a fidarmi davvero e così interrompevo sia la terapia che i farmaci che mi prescrivevano. A 25 anni ho fatto l'incontro che ha veramente devastato. Andavo da uno psichiatra che mi ha fatto così tanto del male che ancora oggi ne vivo le conseguenze, che ormai sono diventate gestibili, ma non è stato facile uscirne. Questo individuo che ancora oggi lavora indisturbato, è stato dannoso, non tanto per i farmaci chem i faceva prendere, quanto per il comportamento che ha tenuto con me. Te la faccio breve: diceva che si era innamorato di me, che voleva passare il resto della sua vita con me, ed altre cose simili..non ha mai voluto che lo pagassi, e poi abbiamo cominciato a vederci fuori dall'ambulatorio..Io mi ero innamorata davvero, non era transfert o roba così. Io non lo avevo idealizzato, lo vedevo così come era e ne intuivo anche i difetti, ma come ti ho detto lo amavo davvero. Lui midiceva che la nostra relazione doveva rimanere nascosta per il momento perchè secondo lui gi altri non avrebbero capito...poi emerse l'amara verità. venni a sapere nel peggiore dei modi che lui stava con un'altra donna. la sera stessa tentai il suicidio.A 26 anni la mia vita era finita. Sono stata in coma per qualche giorno, e se sono viva lo devo a mia madre che quella maledetta notte ebbe un presentimento, sì sveglio ed entrò nella mia stanza in tempo per salvarmi. Mi è stato detto che se fosse entrata la mattina dopo probabilmente io non sarei qui a parlare.
Gli anni successivi sono stati un incubo. Un'essere rimpallata da un centro all'altro. farmaci su farmaci.
e oltre alla ferita per quell'amore calpestato, ingannato e tradito si aggiungeva la paura di parlarne, perchè dopo tutto io ero la matta e lui il professionista
Nel 2010 mi sono spontaneamente ricoverata in una clinica per disturbi alimentari a Parma. Ci sono rimasta sei mesi. Il bilancio di quell'esperienza è difficile da fare. da un punto di vista umano è stato positivo per le persone che ho conosciuto e per lo scambio umano (con gli altri ricoverati).Ma i medici lì erano di manica molto larga: mi bastava dire che mi sentivo triste per avere la terapia aumentata. Una mattina sono svenuta perchè mi avevano alzato il seroquel e io non lo tolleravo.

Tornata a casa la situazione non è migliorata. Non risucivo più a lavorare o a studiare. Stavo a casa e dormivo, se non dormivo vegetavo. Certo non mi sentivo più triste, perchè non sentivo proprio più niente.
Nel frattempo anni e anni di bulimia hanno presentato il conto: ulcere, calcoli e denti persi.

Quest'anno a marzo ho compiuto 30 anni e mi sono sentita una fallita, un'ameba. Ho sentito che il tempo stava passando e io era rimasta ferma da qualche parte e mi ero persa. Ho preso il coraggio a due mani e nel giro di pochi giorni ho deciso di sottopormi ad un'intrvento piuttosto lungo per risolvere i problemi fisici. Adesso non ho più la cistifellea e un pezzo di stomaco.
E' stato doloroso e faticoso, ma mi sento di aver fatto la cosa giusta. Ho anche deciso di terminare l'università, abusando un pò delle mie energie ho dato tutti gli esami che mi mancavano e a febbraio mi laureo. Avrei dovuto laurearmi ad ottobre, ma un secondo ricovero per complicazioni post operatorie mi ha costretto a rimandare.

Adesso prendo solo l'efexor, non riesco ad abbandonarlo per il momento. Non me la sento proprio.
tutto il resto l'ho interrotto tra la fine del 2011 e l'inizio di quest'anno, perchè a seguito di analisi del sangue è emerso che il mio organismo non metabolizzava ne il litio ne i neurolettici..pensa, mi avevano aumentato i farmaci fino ad avere gli effetti collaterali permanenti e non serviva proprio a niente...

In conclusione, non so dirti che se oggi io stia bene o se sia felice, ma mi sono riappropriata della mia vita, e questo mi basta.