sabato 24 novembre 2012

Elisa

Io ho iniziato con i farmaci che avevo 14/15 anni (adesso ne ho 30), la prima diagnosi che mi fecero (all'istituto stella maris di Pisa) era di depressione in comorbilità con la bulimia. La Bulimia era vera e reale, la depressione è difficile dirlo, perchè soprattutto nell'adolescenza si corre il rischio di scambiare semplici stati d'animo per patologie...Comunque, li mi ero trovata  abbastanza bene, la psichiatra che mi seguiva si è comportata onestamente e l'antidepressivo che prendevo non era devastante. Poi sono diventata maggiorenne e mi hanno "scaricato" perchè quel centro era solo per l'età evolutiva. Mi sono ritrovata persa, ho smesso i farmaci e le mie condizioni sono peggiorate. Ho tentato vari percorsi privatamente, ma non sono riuscita mai a fidarmi davvero e così interrompevo sia la terapia che i farmaci che mi prescrivevano. A 25 anni ho fatto l'incontro che ha veramente devastato. Andavo da uno psichiatra che mi ha fatto così tanto del male che ancora oggi ne vivo le conseguenze, che ormai sono diventate gestibili, ma non è stato facile uscirne. Questo individuo che ancora oggi lavora indisturbato, è stato dannoso, non tanto per i farmaci chem i faceva prendere, quanto per il comportamento che ha tenuto con me. Te la faccio breve: diceva che si era innamorato di me, che voleva passare il resto della sua vita con me, ed altre cose simili..non ha mai voluto che lo pagassi, e poi abbiamo cominciato a vederci fuori dall'ambulatorio..Io mi ero innamorata davvero, non era transfert o roba così. Io non lo avevo idealizzato, lo vedevo così come era e ne intuivo anche i difetti, ma come ti ho detto lo amavo davvero. Lui midiceva che la nostra relazione doveva rimanere nascosta per il momento perchè secondo lui gi altri non avrebbero capito...poi emerse l'amara verità. venni a sapere nel peggiore dei modi che lui stava con un'altra donna. la sera stessa tentai il suicidio.A 26 anni la mia vita era finita. Sono stata in coma per qualche giorno, e se sono viva lo devo a mia madre che quella maledetta notte ebbe un presentimento, sì sveglio ed entrò nella mia stanza in tempo per salvarmi. Mi è stato detto che se fosse entrata la mattina dopo probabilmente io non sarei qui a parlare.
Gli anni successivi sono stati un incubo. Un'essere rimpallata da un centro all'altro. farmaci su farmaci.
e oltre alla ferita per quell'amore calpestato, ingannato e tradito si aggiungeva la paura di parlarne, perchè dopo tutto io ero la matta e lui il professionista
Nel 2010 mi sono spontaneamente ricoverata in una clinica per disturbi alimentari a Parma. Ci sono rimasta sei mesi. Il bilancio di quell'esperienza è difficile da fare. da un punto di vista umano è stato positivo per le persone che ho conosciuto e per lo scambio umano (con gli altri ricoverati).Ma i medici lì erano di manica molto larga: mi bastava dire che mi sentivo triste per avere la terapia aumentata. Una mattina sono svenuta perchè mi avevano alzato il seroquel e io non lo tolleravo.

Tornata a casa la situazione non è migliorata. Non risucivo più a lavorare o a studiare. Stavo a casa e dormivo, se non dormivo vegetavo. Certo non mi sentivo più triste, perchè non sentivo proprio più niente.
Nel frattempo anni e anni di bulimia hanno presentato il conto: ulcere, calcoli e denti persi.

Quest'anno a marzo ho compiuto 30 anni e mi sono sentita una fallita, un'ameba. Ho sentito che il tempo stava passando e io era rimasta ferma da qualche parte e mi ero persa. Ho preso il coraggio a due mani e nel giro di pochi giorni ho deciso di sottopormi ad un'intrvento piuttosto lungo per risolvere i problemi fisici. Adesso non ho più la cistifellea e un pezzo di stomaco.
E' stato doloroso e faticoso, ma mi sento di aver fatto la cosa giusta. Ho anche deciso di terminare l'università, abusando un pò delle mie energie ho dato tutti gli esami che mi mancavano e a febbraio mi laureo. Avrei dovuto laurearmi ad ottobre, ma un secondo ricovero per complicazioni post operatorie mi ha costretto a rimandare.

Adesso prendo solo l'efexor, non riesco ad abbandonarlo per il momento. Non me la sento proprio.
tutto il resto l'ho interrotto tra la fine del 2011 e l'inizio di quest'anno, perchè a seguito di analisi del sangue è emerso che il mio organismo non metabolizzava ne il litio ne i neurolettici..pensa, mi avevano aumentato i farmaci fino ad avere gli effetti collaterali permanenti e non serviva proprio a niente...

In conclusione, non so dirti che se oggi io stia bene o se sia felice, ma mi sono riappropriata della mia vita, e questo mi basta.
 

2 commenti:

  1. L'importante è cronicizzare la speranza,
    più dei farmaci !

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  2. Complimenti vivissimi Elisa per il tuo coraggio e la tua determinazione. Purtroppo sono caratteristiche che vengono a mancare a molte persone finite nella trappola psichiatrica. Vorrei che la tua storia venisse presa come esempio per queste anime perse che da sole non ce la fanno ad uscirne.

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