Io ho iniziato con i farmaci che avevo 14/15 anni (adesso ne ho 30), la prima diagnosi che mi fecero (all'istituto stella maris di Pisa) era di
depressione in comorbilità con la bulimia. La Bulimia era vera e reale,
la depressione è difficile dirlo, perchè soprattutto nell'adolescenza
si corre il rischio di scambiare semplici stati d'animo per
patologie...Comunque, li mi ero trovata abbastanza bene, la psichiatra
che mi seguiva si è comportata onestamente e l'antidepressivo che
prendevo non era devastante. Poi sono diventata maggiorenne e mi hanno
"scaricato" perchè quel centro era solo per l'età evolutiva. Mi sono
ritrovata persa, ho smesso i farmaci e le mie condizioni sono
peggiorate. Ho tentato vari percorsi privatamente, ma non sono riuscita
mai a fidarmi davvero e così interrompevo sia la terapia che i farmaci
che mi prescrivevano. A 25 anni ho fatto l'incontro che ha veramente
devastato. Andavo da uno psichiatra che mi ha fatto così tanto del male
che ancora oggi ne vivo le conseguenze, che ormai sono diventate
gestibili, ma non è stato facile uscirne. Questo individuo che ancora
oggi lavora indisturbato, è stato dannoso, non tanto per i farmaci chem i
faceva prendere, quanto per il comportamento che ha tenuto con me. Te
la faccio breve: diceva che si era innamorato di me, che voleva passare
il resto della sua vita con me, ed altre cose simili..non ha mai voluto
che lo pagassi, e poi abbiamo cominciato a vederci fuori
dall'ambulatorio..Io mi ero innamorata davvero, non era transfert o roba
così. Io non lo avevo idealizzato, lo vedevo così come era e ne intuivo
anche i difetti, ma come ti ho detto lo amavo davvero. Lui midiceva che
la nostra relazione doveva rimanere nascosta per il momento perchè
secondo lui gi altri non avrebbero capito...poi emerse l'amara verità.
venni a sapere nel peggiore dei modi che lui stava con un'altra donna.
la sera stessa tentai il suicidio.A 26 anni la mia vita era finita. Sono
stata in coma per qualche giorno, e se sono viva lo devo a mia madre
che quella maledetta notte ebbe un presentimento, sì sveglio ed entrò
nella mia stanza in tempo per salvarmi. Mi è stato detto che se fosse
entrata la mattina dopo probabilmente io non sarei qui a parlare.
Gli anni successivi sono stati un incubo. Un'essere rimpallata da un centro all'altro. farmaci su farmaci.
e
oltre alla ferita per quell'amore calpestato, ingannato e tradito si
aggiungeva la paura di parlarne, perchè dopo tutto io ero la matta e lui
il professionista
Nel 2010 mi sono spontaneamente ricoverata in una
clinica per disturbi alimentari a Parma. Ci sono rimasta sei mesi. Il
bilancio di quell'esperienza è difficile da fare. da un punto di vista
umano è stato positivo per le persone che ho conosciuto e per lo scambio
umano (con gli altri ricoverati).Ma i medici lì erano di manica molto
larga: mi bastava dire che mi sentivo triste per avere la terapia
aumentata. Una mattina sono svenuta perchè mi avevano alzato il seroquel
e io non lo tolleravo.
Tornata a casa la situazione non è
migliorata. Non risucivo più a lavorare o a studiare. Stavo a casa e
dormivo, se non dormivo vegetavo. Certo non mi sentivo più triste,
perchè non sentivo proprio più niente.
Nel frattempo anni e anni di bulimia hanno presentato il conto: ulcere, calcoli e denti persi.
Quest'anno
a marzo ho compiuto 30 anni e mi sono sentita una fallita, un'ameba. Ho
sentito che il tempo stava passando e io era rimasta ferma da qualche
parte e mi ero persa. Ho preso il coraggio a due mani e nel giro di
pochi giorni ho deciso di sottopormi ad un'intrvento piuttosto lungo per
risolvere i problemi fisici. Adesso non ho più la cistifellea e un
pezzo di stomaco.
E' stato doloroso e faticoso, ma mi sento di aver
fatto la cosa giusta. Ho anche deciso di terminare l'università,
abusando un pò delle mie energie ho dato tutti gli esami che mi
mancavano e a febbraio mi laureo. Avrei dovuto laurearmi ad ottobre, ma
un secondo ricovero per complicazioni post operatorie mi ha costretto a
rimandare.
Adesso prendo solo l'efexor, non riesco ad abbandonarlo per il momento. Non me la sento proprio.
tutto
il resto l'ho interrotto tra la fine del 2011 e l'inizio di quest'anno,
perchè a seguito di analisi del sangue è emerso che il mio organismo
non metabolizzava ne il litio ne i neurolettici..pensa, mi avevano
aumentato i farmaci fino ad avere gli effetti collaterali permanenti e
non serviva proprio a niente...
In conclusione, non so dirti che
se oggi io stia bene o se sia felice, ma mi sono riappropriata della
mia vita, e questo mi basta.
L'importante è cronicizzare la speranza,
RispondiEliminapiù dei farmaci !
Complimenti vivissimi Elisa per il tuo coraggio e la tua determinazione. Purtroppo sono caratteristiche che vengono a mancare a molte persone finite nella trappola psichiatrica. Vorrei che la tua storia venisse presa come esempio per queste anime perse che da sole non ce la fanno ad uscirne.
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